Il Segretario Andre Orazi annuncia le sue dimissioni: lettera aperta ai GD Marche.

25 Ottobre 2022
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Ai Giovani Democratici delle Marche


Ancona, 23 Ottobre 2022
In data odierna c’è stata la Direzione regionale dei Giovani Democratici. Tra i punti all’ordine del giorno c’era l’analisi politica della giovanile e del contesto in cui ci troviamo a lavorare, il futuro dell’organizzazione e i congressi territoriali. Ed è proprio di questo punto che vi voglio parlare.


Sono passate da un mese le elezioni e il nuovo Governo si è appena insediato. Nel Partito
Democratico, nella nostra organizzazione a livello nazionale e nel mondo della Sinistra in Italia sembra che nessuno si sia accorto della profonda crisi che il voto ha evidenziato. Si continua ad operare come se tutto vada bene e come se nessuno abbia responsabilità alcuna di ciò che è successo.


Nelle Marche siamo ormai all’opposizione a livello nazionale e a livello regionale, oltre che in tantissimi comuni e capoluoghi di provincia. Siamo a 2 anni dal nostro ultimo congresso regionale, due anni dalla celebrazione. A causa della pandemia sono però 3 gli anni da quando è iniziato il nuovo corso della nostra organizzazione.


In questo tempo siamo cambiati. Venivamo da una situazione di diffidenza ed astio tra le
Federazioni, i tesserati di lungo corso si ricorderanno che non c’era proprio dialogo reciproco, tante azioni nel sottobosco per ostacolare o primeggiare sugli altri. Ora dopo un gran lavoro da parte di tutti viviamo in un livello di condivisione mai visto negli ultimi anni. Siamo tornati ad essere compatti ed uniti, e come tali siamo riconosciuti anche sul piano nazionale.


Il Partito veniva dalla sconfitta alle regionali, noi avevamo pochissimi rapporti con le Federazioni PD, che tra l’altro risultavano delegittimate, ora invece abbiamo Federazioni di partito operative, con un alto livello di integrazione dei membri della nostra organizzazione anche in ruoli di responsabilità.


Negli ultimi anni sono nati nuovi circoli, sono aumentati gli amministratori e il nostro apporto alle amministrazioni comunali e al Gruppo PD che ci rappresenta in Regione. Abbiamo portato tante battaglie come quella dell’istituto di storia, gli screening anticovid per gli studenti, le politiche abitative, lo psicologo di base e tante altre. Battaglie che ci hanno portato ad interagire con più di 17 mila giovani in tutta la Regione. In ultimo la raccolta fondi per i territori colpiti dall’alluvione del 15 e 16 settembre 202.


L’ultimo periodo non è stato facile però, tutte le sovrastrutture che ci dovrebbero influenzare positivamente, alleggerendoci il carico di lavoro, sono commissariate. Parlo dei Giovani Democratici a livello nazionale che non fanno né campagne politiche né il tesseramento da 3 anni, e il PD Marche, con il quale da quando è iniziato il congresso (mai concluso) si sono inariditi i rapporti e quindi sono venute meno molte collaborazioni che prima erano più fluide.


Ora veniamo agli obiettivi. Gli obiettivi che abbiamo sempre dato alla nostra organizzazione sono stati molteplici. Fare aggregazione per i ragazzi. Creare un posto dove potersi formare, sia sui temi che sulle competenze. Maturare esperienze. Influire positivamente sulle realtà dove viviamo. Dai Comuni alla Regione al Paese.


Per perseguire questi obiettivi però abbiamo bisogno di diverse cose. Essere compatti e lavorare a livello locale portando simultaneamente campagne e battaglie anche di respiro regionale e nazionale. Crescere numericamente e come attività. Essere rappresentativi ed avere un peso politico entrando nelle istituzioni. Essere in grado di fare un ricambio continuo di classe dirigente, formata, che possa quindi aumentare le persone che quotidianamente contribuiscono attivamente alla gestione della nostra comunità. Questo ci permetterebbe di seguire più progetti e aumentare la nostra copertura sulla società.


Tutto questo prologo serve per dire che siamo in un momento di calma apparente, senza scadenze elettorali alle porte (nei comuni dove siamo radicati), con molti territori che hanno bisogno di un ricambio di segreterie e a 3 anni esatti da quella che deve essere La nostra Sfida: le elezioni regionali del 2025.
Quindi abbiamo maturato l’esigenza di avviare da ora un percorso congressuale che coinvolgerà il regionale e a cascata tutti i territori. Vogliamo dare spazio nella giovanile a una nuova classe dirigente. Abbiamo bisogno degli organismi aggiornati e non pieni di ragazzi che non militano più per il forte ricambio che ogni anno ci caratterizza. Avviare un percorso che possa arrivare con continuità alle regionali del 2025.


Ci saranno molti step intermedi, che serviranno a migliorare e far crescere il nostro progetto. Il nostro congresso nazionale ed i congressi di partito alle porte saranno dei momenti importantissimi che influenzeranno la nostra comunità.
È importante arrivarci con degli organismi legittimati che abbiano già discusso di determinate questioni così che possano essere portate avanti come le posizioni dei Giovani Democratici delle Marche e non come opinioni individuali. Le elezioni amministrative del 2023, del 2024 e quelle europee, che interesseranno la maggior parte dei nostri comuni, saranno dei banchi di prova per quello che ci spetterà nel 2025.


Coerentemente con quanto detto finora, è bene iniziare fin da subito a responsabilizzare e
formare altre persone nella gestione, anche più burocratica, della fase che ci spetterà, così da creare davvero una comunità capace di offrire la classe dirigente del futuro.
La mia scelta è anche coerente con tutte le battaglie interne che abbiamo portato avanti contro i segretari che per mantenere la posizione di prestigio facevano durare le fasi di transizione per anni, contro i segretari che prima di lasciare l’incarico apparecchiavano la tavola e imponevano alcune questioni al nuovo gruppo dirigente che sarebbe subentrato.
La mia scelta è di presentare le mie dimissioni, oggi in sede di direzione regionale, la quale ha individuato Chiara Croce come figura adatta per fare da reggente fino al congresso, che si svolgerà entro la fine dell’anno, con modalità che verranno elaborate dalla segreteria e portare alla prossima assemblea regionale dove ci sarà la discussione, le eventuali modifiche e l’approvazione.


Ovviamente questo non vuol dire che lascerò l’organizzazione, con spirito di servizio continuerò a militare e a portare il mio contributo ogni volta che sarà necessario e richiesto a tutti i livelli.
Tale scelta, che molti potrebbero non capire o condividere, è frutto di un lungo ragionamento che si è concluso con la maturazione dell’idea che questa, in prospettiva, sia la soluzione migliore per la nostra organizzazione. Viviamo in una società caratterizzata dalla poca progettualità, o dalla tendenza a mettere gli interessi personali davanti a quelli del gruppo. Penso che fare un passo di lato per spingere nuova classe dirigente sia una scommessa che ci possiamo permettere solo ora e che in futuro potrà portare grandi risultati per la nostra comunità.


Il Segretario Regionale
Andrea Orazi