PER UN’ITALIA UNITA

20 Marzo 2017
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“Celebrare l’Anniversario dell’Unità d’Italia significa diverse cose: significa verificare da dove veniamo, ma anche dove siamo arrivati e dove andiamo” (Giorgio Napolitano)
L’Unità non si ebbe di certo con una marcia trionfale, ma attraverso scontri armati e diplomatici, attraverso il coraggio, il sacrificio e il sangue di molti uomini e donne, ad essa aderirono soldati e ufficiali, operai e contadini, medici, avvocati e professori; moltissimi anche gli studenti.
Questo perché c’era un obiettivo: fare l’Italia. Potremmo passare ore ed ore ad elogiare le figure e i fatti che portarono all’Unità, ma citando Giuseppe Mazzini ritengo che “oggi ciò che importa anzitutto è moralizzare l’Italia”. Si, oggi dobbiamo ritrovare il piacere di essere italiani, incitare noi stessi ad avere un po’ più di orgoglio nazionale.
Per fare questo ripartiamo dalla risoluzione dei grandi problemi che assillano il nostro paese: differenze economico-sociali tra nord e sud, povertà, corruzione, immigrazione incontrollata.
Ripartiamo, con la voglia di un giovane e la saggezza di un adulto, dalla valorizzazione dalle grandi ricchezze che la nostra terra ci offre: chilometri di spiagge, pianure, zone montuose e soprattutto dai centri culturali di cui disponiamo.
Ripartiamo dai sacrifici che prima i nostri nonni e ora i nostri padri compiono ogni giorno per poterci dare un futuro migliore. Ripartiamo, infine, dai valori e dai doveri, i quali devono animare il nostro impegno quotidiano, ricordandoci che c’è bisogno di un nuovo senso del dovere e di unità.
Parlare oggi di nuovo risorgimento, come si sta facendo in questo periodo, non è utopia ma cosa seria, questa si deve avere a livello europeo per poter capire che nell’Unione c’è la forza e l’aiuto reciproco.

 

Aldo Valentini

Giovani Democratici di Fano