Farlo sicuro: un diritto o un lusso?

20 Maggio 2020
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La contraccezione gratuita è un diritto o un capriccio di alcuni adolescenti che non hanno altri problemi a cui pensare?

Diverse organizzazioni negli ultimi anni hanno iniziato a parlare della fornitura gratuita di contraccettivi come un bisogno fondamentale, ma le loro proposte non hanno avuto molto seguito. Per capirne l’origine adesso andiamo a capire le ragioni che ci sono dietro.

Un problema sanitario nazionale

“Nel nostro Paese, nell’ultimo decennio le segnalazioni medie di infezioni sessualmente trasmissibili sono aumentate fino a 5300 annue rispetto alle 4000 di quello precedente. L’incremento ha riguardato soprattutto la sifilide, passata dagli 80 casi annui prima del 2000 ai 420 dopo il 2000, e i condilomi acuminati, passati dai 1500 casi annui fino al 2007 ai 3000 tra il 2008 e il 2016”. Questi dati, piuttosto allarmanti, sono stati riferiti nel 2018 dal professor Aldo Morrone, direttore scientifico dell’istituto “San Gallico” di Roma, a margine del convegno medico di alta formazione “Le malattie sessualmente trasmissibili nel nuovo millennio: percorsi avanzati di prevenzione, diagnosi e terapie” promosso ed organizzato a Roma dall’associazione Artemisia Onlus.

La situazione sembra piuttosto allarmante e quasi non basterebbe citare altri dati come l’incremento tra le 3500 e 4000 nuove diagnosi di Hiv, con picchi nella fascia di età compresa tra i 25 e i 29 anni di 15,9 nuovi casi ogni 100’000 persone.

C’è poi la ricerca di Anlaids (Associazione Nazionale per la Lotta all’Aids), che evidenzia che in Lombardia rispetto al 2017 c’è un incremento di casi di Aids del 40% tra i 25 ed i 29 anni, causato per il 90% dei casi da rapporti non protetti.

Perché questo incremento?

Le cause di queste diffusioni possono essere molteplici, come il sesso precoce, che ormai per il 15% dei casi avviene tra i 13 e i 14 anni, accompagnato ad una inconsapevolezza sulle conseguenze nel lungo periodo delle infezioni sessualmente trasmissibili, come la sterilità o una predisposizione allo sviluppo di tumori, e sicuramente il fatto culturale che ancora vede il sesso come un argomento tabù, i ragazzi spesso provano una certa vergogna nel trattare l’argomento con i genitori o con le figure competenti.

L’ultima indagine Eurispes evidenzia che circa il 60% delle persone non ha rapporti sempre protetti, il 10,4% ha risposto “mai”, il 13,4% “raramente”, il 12,4% “qualche volta”, il 23,9% “spesso” ed infine il 39,9% “sempre”. Confermando il coito interrotto come il metodo anticoncezionale più usato nonostante tutte le conseguenze che può causare.

Tutti questi fattori si possono riassumere in due categorie di problemi, la difficoltà di reperire informazioni utili ed i costi economici non trascurabili dei metodi contraccettivi più efficaci.

Sensibilizzazione

Educazione Sessuale

Partendo dal primo punto ci rendiamo conto che l’educazione sessuale che viene fatta, se viene fatta, nelle scuole non è sufficiente, o viene fatta tardi. Come riporta Internazionale più dell’80 percento dei ragazzi si informa su questi argomenti su internet. Più del 65% dei ragazzi non è a conoscenza dei consultori, o di strutture analoghe, e non vi si è mai rivolto. Inoltre è evidente un gran divario tra nord (78%) e sud (33%) sulla partecipazione ai corsi di educazione sessuale che vengono organizzati. Infine il 94% è favorevole alla diffusione di queste informazioni all’interno dalle scuole, considerando la precocità dei rapporti, meglio se si inizia dalle medie piuttosto che dalle superiori.

Contraccezione

Venendo poi al secondo punto, i metodi contraccettivi che si trovano oggi sul mercato sono molteplici, ma i costi sicuramente non sono trascurabili, soprattutto se chi li dovrebbe usare si trova nella giovane età e quindi senza fonti di reddito.

Una scatola di preservativi, che è l’unico metodo che garantisce sia sulla contraccezione che sulla trasmissione delle malattie sessualmente trasmissibili, può arrivare a costare in media 10€ a scatola. Il diaframma, usato molto raramente, costa sui 40€. La spirale può venire a costare sui 400€, ci sono alcuni consultori dove viene fornita gratuitamente, ma sono casi veramente eccezionali. La pillola ormonale, che è entrata nella fascia C dei farmaci e quindi non più rimborsabile. La pillola anticoncezionale che costa 10-15€ al mese, l’anello vaginale 20€ ed il cerotto 12€.

Metodi di Contraccezione

Tutto ciò potrebbe sembrare un problema di poco conto se non fosse che la contraccezione gratuita e di qualità, per la riduzione di malattie e gravidanze indesiderate, sia nella lista dei diritti umani riconosciuti dalle Nazioni Unite.

Come potremmo venirne a capo?

Cosa hanno fatto le varie amministrazioni per colmare questo gap?

Questa tematica, come tutta la Sanità in generale, viene trattata a livello regionale. Ad oggi però solo alcune regioni si sono mosse nella direzione della distribuzione gratuita dei contraccettivi.

Poche regioni virtuose

La prima è stata la Puglia, che dal 2008 ha una legge che garantisce nei consultori la fornitura gratuita di anello, pillola e cerotto, oltre alle dovute visite mediche per le fasce di età giovani e per le categorie più a rischio. Poi viene l’Emilia Romagna che dal 2017 nei consultori, non tutti, ma in buona parte fornisce gli stessi servizi; alcune ragazze che ne hanno usufruito hanno lamentato un po’ la macchinosità del sistema, soprattutto la non connessione tra i vari consultori. Infatti se uno fa la prima visita in un consultorio, anche con lunghi tempi di attesa, poi deve recarsi sempre in quello per i vari servizi, a meno che decida di rifare la visita iniziale in un altro consultorio. In Toscana nel 2018 è stata approvata una legge regionale, che è stata messa in pratica solo in un’area (Firenze, Prato, Pistoia, Empoli) con l’impegno poi di estenderla a tutto il territorio regionale. In Lombardia è stata approvata la proposta per la contraccezione gratuita, ma allo stato attuale l’unico servizio erogato dai consultori per il momento è una consulenza gratuita sui metodi di contraccezione. Anche in Piemonte era stata votata una legge regionale, senza trovare applicazione nella realtà.

Le Marche?

Nel 2018 nelle Marche è stata presentata una proposta di Legge da Fabrizio Volpini, Presidente della Commissione Sanità, e poi approvata in Consiglio Regionale, ma senza trovare risvolti positivi in Giunta durante lo stanziamento dei fondi in fase di bilancio.

Una legge nazionale sulla contraccezione gratuita?

Infine la Deputata Giuditta Pini, il 12 marzo 2019, ha depositato agli atti della Camera una Proposta di Legge (atto 1664) sulla fornitura gratuita a livello nazionale di contraccettivi, che purtroppo è rimasta bloccata nei meandri della Camera dei Deputati.

Camera Deputati

Sicuramente la strada da percorrere ancora è lunga, le criticità riscontrare sono diverse, l’educazione sessuale, fatta poco e vista come un tabù; lo strumento dei consultori, dimenticati e con sempre meno fondi; l’iniziativa legislativa, debole e ignorata se non ci sono dietro situazioni emergenziali o grossi interessi economici. Purtroppo la risoluzione di questo problema è delegata alla buona volontà di qualche Consigliere Regionale, o Parlamentare, che si assume l’impegno di colmare questa mancanza, trovando comunque ostruzionismo da parte dei colleghi (sia dello stesso che di altri partiti). Queste sono le stesse criticità legate alla battaglia per la Tampon Tax, la legge sull’Aborto o tanti altri problemi di cui si parla tanto, forse non abbastanza, ma da cui non se ne viene mai a capo.

Andrea Orazi