DIRITTO ALLO STUDIO: I GD MARCHE FAVOREVOLI ALLA RIFORMA

16 Gennaio 2017
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Approderà nei prossimi giorni in Assemblea Regionale il testo di riforma del sistema di Diritto allo Studio: un cambiamento atteso, auspicato, che arriva dopo 20 anni (l’attuale normativa è del 1996).

Avevamo richiesto la creazione di un Ente unico regionale, un Consiglio di Amministrazione come suo strumento operativo, parità di trattamento per tutti gli studenti iscritti nelle Università delle Marche, una rappresentanza studentesca incisiva: e così è stato, la riforma contiene tutto questo.

Il nuovo “Erdis” gestirà con omogeneità il diritto allo studio a livello centrale, ma in un sistema di integrazione rafforzata con i territori attraverso comitati di concertazione e la creazione di sportelli unici di informazione sia nelle sedi centrali che distaccate per un rapporto più funzionale e vicino agli studenti.

Le associazioni studentesche saranno presenti a tutti i livelli, dai comitati territoriali passando per la conferenza regionale che affiancherà il nuovo ente fino al Cda, dove si siederà uno studente: la rappresentanza quindi si rafforza e viene responsabilizzata dal nuovo sistema.

Bene infine gli altri punti cardine della riforma: pari dignità di Atenei, Accademie e Istituti, garanzia per tutti i lavoratori dei vecchi “Ersu”, regolamentazione degli appalti e l’inserimento di una pianificazione triennale affiancata a quella annuale, che permetterà una migliore programmazione dei servizi sul medio e lungo periodo.

Ringraziamo per il lavoro svolto tutto il Partito Democratico, i consiglieri membri della Prima Commissione, la Giunta e le forze di maggioranza, in particolare il Presidente Luca Ceriscioli e l’Assessore all’Istruzione Loretta Bravi, e chiediamo a tutte le forze politiche di sostenere con un voto favorevole questa riforma per fare un importante passo avanti nella gestione del diritto allo studio.

Dopo il voto sarà necessario proseguire il lavoro e colmare le lacune esistenti, trovando più risorse per le borse di studio (bene i 9,5 milioni stanziati per garantire tutti i servizi nel triennio 2017/2019, ma insufficienti a coprire le quote in denaro) e intervenendo sul trasporto pubblico locale per garantire quantomeno una forte riduzione dei costi per gli studenti pendolari.