Valigie della fuga e Valigie della rinascita

21 Novembre 2016
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“Valigia” significa per i ragazzi della nostra generazione sogno, evasione, viaggi per scoprire, per conoscere, per andare in Erasmus o per andare a trovare un amico, significa partire per svago e divertimento. Dopo il sisma che ha colpito il centro Italia ad Agosto e a Ottobre però valigia ha significato anche per molti giovani studenti mettere dentro le cose essenziali e lasciare la propria casa, il proprio dormitorio, per paura che una nuova scossa potesse colpire Camerino, Macerata, le sedi delle nostre università, le nostre seconde case. C’è chi quella valigia la fece la prima volta mettendoci dentro tutti i sogni, le speranze e le ambizioni che non era piu in grado di coltivare nel proprio paese o nella propria città e andava a cercare terreno fertile nei luoghi della conoscenza e della sapienza, ovvero nelle Università del nostro centro Italia ora martoriato dalle tante scosse che questo sisma ci ha insegnato a temere negli ultimi mesi. Quei luoghi che erano il rifugio sicuro dei nostri sogni si sono trasformati per molti nell’incubo del presente. Nonostante il terremoto però, nonostante le fughe con le valigie lungo le strade e i vicoli verso stazioni e autostazioni, nonostante la paura, quei luoghi restano gli unici dove é possibile – dove anzi oggi si deve – ricostruire un futuro. E può essere fatto soltanto se e quando quelle valigie ritorneranno, come in molte già hanno fatto, dalle stazioni verso le case, gli alloggi, le sedi universitarie. Ovvero se gli studenti, se noi torniamo a credere nella fertilità di quei luoghi, come ci credevamo la prima volta, quando abbiamo deciso di affidargli il nostro futuro. Oggi forse irrazionalmente ci sentiamo un po’ traditi ma chi non ci deve tradire sono lo stato e le istituzioni che devono garantire a ogni costo che in quei luoghi non solo ci possiamo tornare in sicurezza ma che siano di nuovo, come erano prima, centri di eccellenza culturale e didattica. Alle parole ora devono seguire i fatti che siano volti a tutelare, ad incentivare lo studente a sentirsi ancora a casa in quei luoghi dove qualche casa purtroppo non c’è più e andrà ricostruita. Ricostruire le case e le sedi significa ricostruire il nostro futuro. Noi abbiamo voluto credere in questo territorio, in questa regione, in questa nazione che ora deve credere in noi rimettendoci nelle condizioni di ridargli un futuro degno di questo nome e che possa esprimere al massimo le nostre potenzialità. È ora che che le istituzioni ci aiutino più di prima a rimettere le nostre ambizioni nella nostra valigia e ci riportino al sicuro dove vogliamo e dobbiamo stare. Il resto lo faremo noi.

 

Federico Dari

Segretario Giovani Democratici di Sarnano

Vice Segretario Giovani Democratici Provincia di Macerata