Giovani e Politica: una relazione complicata

2 Marzo 2018
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Informarsi su ciò che succede all’interno del proprio Paese, quali leggi sono emanate in tema di Sanità, Lavoro, Economia, Istruzione, quali relazioni si hanno con l’Unione Europea e con gli altri Stati Internazionali è importante per la formazione di ogni ragazzo e per avere proprie idee, semplicemente per confrontarsi con gli altri. I giovani sono il futuro di un Paese, la sua prossima classe dirigente.

Con i Giovani Democratici puoi confrontarti con altri ragazzi di età e Regioni diverse, su tematiche di svariato genere (unioni civili, cultura, università) poiché si condividono gli stessi ideali.

L’organizzazione giovanile è uno spazio, un luogo d’incontro in cui si cresce attraverso il confronto, ogni tanto c’è uno scontro di idee ma impari a vedere la realtà da un punto di vista diverso dal tuo, a rispettarsi a vicenda, a organizzarsi, come quando ci si organizza per realizzare le iniziative politiche. In questa campagna elettorale, tutti i Giovani Democratici d’Italia, in particolare quelli della Provincia marchigiana di Pesaro Urbino, si sono mobilitati ognuno come meglio ha potuto; chi facendo le telefonate, chi condividendo le iniziative, le locandine sui social e per strada (casa per casa) per farsi che ogni iniziativa della medesima andasse a buon fine.

Allo stesso tempo la Politica, quale Istituzione, dovrebbe dare risposte ai Giovani ad esempio dovrebbe permettere agli studenti “fuori sede” di votare nel luogo dove risiedono e non costringerli a tornare a casa per votare.

L’art. 48 della Costituzione prevede che: “Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico.

La legge stabilisce requisiti e modalità per l’esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all’estero e ne assicura l’effettività. A tale fine è istituita una circoscrizione Estero per l’elezione delle Camere, alla quale sono assegnati seggi nel numero stabilito da norma costituzionale e secondo criteri determinati dalla legge.

Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge.”

A questo proposito è un paradosso che 2 milioni di studenti e lavoratori siano costretti ad astenersi dal voto o ad una toccata e fuga a casa considerando costi dei treni e tempistiche, rispetto a coetanei che si trovano in Erasmus o all’estero per lavoro e possono invece votare nel luogo in cui si trovano dal momento che questi ragazzi sono “fuori sede” perché vogliono costruire entrambi un futuro più idoneo alle loro attitudini e acquisire competenze e conoscenze che contribuiranno a migliorare il Paese attraverso il loro lavoro.

Consideriamo, ad esempio, uno studente fuori sede iscritto all’Università degli Studi di Urbino e residente sul versante Tirrenico italiano, qualora quest’ultimo volesse tornare a casa per votare e spostarsi con il treno in modo tale da poter usufruire delle scontistiche di Trenitalia rispetto alle cifre esose da sostenere con i pullman di aziende private, per spostarsi fino a Napoli spenderebbe 80 € a/r due giorni di viaggio e uno al massimo due a casa se non si hanno esami da sostenere nell’imminenza e stress del viaggio compresi, quindi più che scendere si pensa al “ma chi me lo fa fare!”

Per queste motivazioni chiediamo al Partito Democratico di rimettere nell’agenda politica della prossima legislatura la proposta di legge sul “Voto per i fuori sede”, i cui promotori sono stati i Giovani Democratici Marche.

Per un futuro con più Diritti e meno Doveri invitiamo i giovani che si avvicinano per la prima volta al voto e che sono indecisi di votare a non coprirsi dietro un semplice ed inutile “tanto non cambierà mai nulla!” ma ad informarsi anche se restano pochi giorni perché un futuro migliore è possibile e i protagonisti del cambiamento siamo noi stessi.

Marta Monoscalco.

Giovani Democratici Pesaro Urbino