GIOVANI E POLITICA: E’ ORA DI TORNARE A DARSI LA MANO

28 Gennaio 2018
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Ci sono studi che dimostrano come i partiti abbiano perso iscritti e appeal, dall’irrompere di Tangentopoli, quando la politica ha mostrato il suo lato peggiore fatto di malaffare e corruzione, chiudendo quindi un’epoca storica iniziata con la Resistenza che ha portato a conquiste civili e sociali che fanno dell’Italia una Repubblica democratica. Ormai da anni,in occasione di elezioni, anche locali, si consolida un progressivo allontanamento degli italiani, soprattutto giovani, dalla politica tradizionale; Ma per fare un’analisi compiuta del momento complesso che stiamo vivendo dobbiamo interrogarci sul significato della parola politica perché troppo spesso siamo abituati ad accostarla al concetto statico di istituzioni, tralasciando la sua origine che affonda le radici nella Grecia antica: nell’accezione di polis, ossia la città salvaguardando quindi le esigenze e i desideri di una comunità che ha un valore molto più forte delle alchimie di palazzo. Gandhi diceva” In democrazia nessun fatto di vita si sottrae alla politica”. C’è una contraddizione dimostrata dalle statistiche che ci parlano di una disaffezione sempre più crescente nei confronti dei partiti tradizionali, ma più di 6 milioni di cittadini,soprattutto giovani, si impegnano nel mondo dell’associazionismo,da quello studentesco a quello culturale passando per quello sociale, aderendo ai suoi più nobili valori come la cura delle persone, la solidarietà e la volontà di tessere relazioni solide e umane ribaltando quindi una concezione individualistica e narcisistica del giovane italiano. Questi dati devono sollecitare i partiti e le sue organizzazioni giovanili ad aggiornare e adattare le strutture organizzative ad una modernità in continua evoluzione ponendosi l’obiettivo di accorciare la distanza con la consapevolezza che anche le nostre discussioni interne devono essere proiettate verso le istanze di una nuova generazione che vive una fase di incertezza e instabilità abbandonando litigi sterili e autoreferenziali. Per convincere i giovani all’impegno politico non è sufficiente la narrazione del milione di posti di lavoro in più o del PIL che è tornato a crescere(certo, di ciò siamo molto soddisfatti), ma va recuperata un’identità che ti porta ad aderire a principi e valori che ci possano contraddistinguere e la capacità di volare alto, di porci un orizzonte lontano e mettere in campo una proposta in grado di dare una prospettiva di futuro solida per la nuova generazione perché la politica è anche legame indissolubile tra sogno e concretezza. Sappiamo che nell’era del web 2.0 i social network hanno radicalmente cambiato il volto della partecipazione, ma dal canto nostro non rinunceremo mai ad un’idea di politica fatta di studio, sacrificio e sudore rifiutando la logica dell’insulto, dell’odio e della superficialità dallo schermo, ma affermando la nobiltà di un impegno carico di passione che incrocia sguardi, esperienze e storie anche complicate. Non ci rassegneremo mai al messaggio che fare politica sia una cosa brutta o un mezzo per interessi personali perché per noi rimane una straordinaria occasione per fare qualcosa di positivo per il bene comune e se vogliamo tornare ad appassionare i ragazzi della nostra generazione è necessario ampliare i nostri confini coinvolgendo quello straordinario mondo dell’associazionismo impegnato quotidianamente nella realizzazione di spazi di socialità e convivenza. Il 4 marzo saremo chiamati ad un voto fondamentale per il nostro futuro e l’appello che mi voglio lanciare è quello di partecipare perché innanzitutto ogni volta dobbiamo ricordarci che ci sono stati eroi che hanno versato il sangue per darci l’opportunità di vivere in una società libera e democratica. Informatevi, valutate le proposte in campo e fate una scelta consapevole senza aver rimorsi. Noi riteniamo che nel desolante panorama politico odierno fatto di partiti personali gestiti come aziende private il Partito Democratico rappresenta un presidio di democrazia e progresso partendo dalla volontà di costruire insieme gli Stati Uniti d’Europa contro chi invece vuole farci tornare agli Stati nazionali e innalzare muri, credendo nella scienza contro chi immagina il ritorno ad un passato pericoloso, facendo un forte investimento sulla cultura che nutre il nostro senso dell’essere cittadino contro chi invece ha dimostrato di fare l’esatto opposto. In tempi lontani si diceva che l’uomo è l’artefice del proprio destino; mettiamoci in gioco a testa alta e con determinazione perché da noi può arrivare un contributo concreto per questo Paese.

Gianluca Vichi, Giovani Democratici Pesaro Urbino